Si sono tenuti a Torino il 29 e il 30 novembre i due incontri con i vertici di FCA e CNHI chiesti dal sindacato per conoscere i piani industriali dei prossimi anni per l’Italia. Nel complesso emerge un quadro di investimenti e di sviluppo, pur con alcune criticità che andranno doverosamente affrontate.
FCA ha annunciato 5 miliardi di euro di investimenti nel prossimo triennio nel nostro Paese e missioni produttive nuove per tutti gli stabilimenti. Alcune assegnazioni sono non solo deliberate ma già operative, altre invece sono state deliberate ma hanno bisogno di maggior tempo, altre infine devono essere ulteriormente definite in seguito. In ogni caso, in più di una realtà si porrà un problema di tempi che andrà assolutamente affrontato anche alla luce della possibile scadenza degli ammortizzatori sociali; ma grazie alla presenza di precise missioni produttive e di forti investimenti confidiamo che riusciremo a risolvere eventuali problemi relativi alla disponibilità di ammortizzatori.
Abbiamo fortemente condiviso la decisione di creare versioni ibride o elettriche della intera gamma di autovetture e al contempo di continuare a produrre motori diesel oltre il 2021, poiché ciò permetterà di non rinunciare prematuramente a fette di mercato e di non abbandonare una tecnologia che potenzialmente potrebbe riservare in futuro evoluzioni tali da renderla compatibile con le nuove normative sulle emissioni. Ciò nonostante per Pratola Serra abbiamo chiesto ulteriori produzioni oltre l’annunciato futuro motore diesel euro 6 e abbiamo concordato che la questione nei prossimi mesi sarà oggetto di ulteriore confronto, fermo restando l’impegno aziendale a saturare anche questo stabilimento.
CNH Industrial ha annunciato per il prossimo triennio investimenti nel nostro Paese per quasi 2 miliardi di dollari, di cui circa 1,5 in ricerca e sviluppo e 450 milioni in capitale fisso. La situazione tuttavia è molto differenziata a seconda dei settori: il settore dei motori e delle trasmissioni e quello delle macchine agricole offrono tendenzialmente una prospettiva positiva, mentre quello delle macchine movimento terra desta preoccupazioni poiché non riesce ancora ad arrivare ad un livello di redditività accettabile; variegata è invece la situazione del settore dei veicoli commerciali, giacché i leggeri vanno molto bene mentre i medi e i pesanti al di sotto delle aspettative; infine merita un cenno specifico il settore difesa dove chiederemo al Governo di sbloccare gli ordinativi vitali per lo stabilimento di Bolzano.
In ambedue i gruppi dovranno dunque essere affrontate alcune criticità, ma ora lo potremo fare con un quadro di riferimento chiaro in cui sia FCA sia CNHI continuano a investire in Italia. Questa consapevolezza dovrà darci la fiducia e la determinazione per proseguire sulla via della tutela dell’occupazione, nonché del dialogo costruttivo per arrivare al rinnovo del Contratto collettivo specifico di lavoro e alla salvaguardia di tutti gli stabilimenti.
03 dicembre 2018 – Uilm Nazionale